°.chiudendo la valigia.°

 

La valigia sul letto è quella d’un lungo viaggio,
e tu senza dir niente hai trovato il coraggio.

Cantava Julio Iglesias.

 

E io non so quanto è lungo il mio viaggio. Non lo so e non lo voglio sapere.

Oggi qualcuno mi ha detto:

‘spero sia un viaggio di piacere’

 

E io avrei voluto dirgli:

‘ehi, apri bene gli occhi, cerca di vedere quello che fingi di non vedere! ‘

 

[no, sinceramente avrei voluto prenderlo a calci…]

Ma la gente a volte non capisce, o fa finta.

A volte guarda ma non vede.

E quindi è inutile dare spiegazioni.

 

E’ arrivato il momento di prenderla in mano quella valigia.

La odio. Si, questa volta la odio.

Non ho voluto prepararla, l’ha fatto mia mamma per me.

 

Un pò mi scoccia dover stare lontana da casa qualche giorno.

Sarà perchè piuttosto che andare lì, preferirei sicuramente fare altro.

Ma per fare altro, devo prima passare da questo.

Prima il dovere, poi il piacere. No?!

 

Uno dei [pochi] lati positivi è che rivedo Veronica.

Quanti mesi sono passati? Parecchi, quasi un anno.

Ma da ora in poi ci vedremo più spesso, promesso.

Sarai tu a tenermi la mano, stavolta però non da lontano.

E mi dispiace rivederti in una situazione del genere, ma tanto noi sappiamo ridere per tutto.

Rideremo anche questa volta, fino al momento in cui…

E anche dopo.

 

Voglio tornare indietro, ho paura, non ce la farò mai.

Che stai dicendo Lù? Dove cavolo sta quel coraggio che avevi finalmente ritrovato?

Forza. E non sei sola, quelle persone sono lì per te.

E ricorda che la Francia, Roma e chissà quanti altri posti, aspettano te.

Hai messo il coraggio in valigia?

Credo di si.

 

Lo so, volete sapere dove sono diretta.

Qualcuno lo sa, solo tre o quattro di voi.

L’avrei scritto al mio ritorno, ma a me non piace tenere la gente sulle spine.

Allora ve lo dico, però credetemi, non vado a divertirmi.

Vado in ospedale.

Vado a riprendere il mio sorriso. Quello vero.

 

…Torno tra qualche giorno…